“Per mio conto, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare e basta. Viaggio per amore del viaggio. La cosa importante è spostarsi. sentire più da vicino i bisogni e i sobbalzi della vita. Scendere da questo letto di piume che è la civiltà e trovarsi sotto i piedi il globo di granito, ricoperto di pietre taglienti”
Il viaggio pochi grammi di coraggio ed eccoci di nuovo “on the road”, facciamoci il nostro giro balcanico, e questa volta tocca Bulgaria e Romania, due paesi a me tanto vicini ma visti solo di passaggio. Il viaggio da Skopje a Sofia dura 5 ore nonostante ciò che ci sono soltanto 220km, ma le strade non sono molto buone.
Sul pullman diretto a Sofia dall’inizio si sentiva un’aria internazionale, il mio compagno di viaggio era un siciliano, e accanto a noi c’erano tre ragazzi albanesi, con i quali dopo abbiamo iniziato una conversazione che riguardava l’Albania, da quello che dicevano i ragazzi potevo capire che Tirana è diventata una città abbastanza moderna, piena di stranieri, e poi la cosa più interessante era che quasi tutti parlano l’italiano…
Tra chiacchiere e risate il tempo è volato via e ci siamo arrivati a Sofia. L’autostazione deserta, ci siamo entrati a vedere la stazione dei treni e li c’era un po’ di movimento, abbiamo preso qualcosa da mangiare e ci siamo recati verso la casa del nostro amico couchsurfing che doveva ospitarci. Una volta arrivati da questo ragazzo ero convinta che quello sarà un’esperienza unica. Il ragazzo era tranquillo, strano, bravo, intelligente, un personaggio raro. La sua casa io la chiamerei “la bottega dell’antiquario”, basta dire una cosa, un oggetto che avevi da piccolo e lui te lo portava, perdeva un po’ di tempo cercarlo tra le mille cose che aveva in quei pacchetti però era il suo mondo e lui sapeva dove cercare le cose! Era anche un collezionista di cellulari, quindi cellulari di tutti i tipi, nuovi, vecchi, rotti, smart o stupid phones, lui aveva tutto!
Sofia è una città carina, un po’ chiusa per i turisti però meno male che abbiamo incontrato delle persone che cercano di cambiare questa cosa. Una di quelle persone era la nostra guida Stefan, un ragazzo che assieme ad alcuni altri ragazzi organizzano i FREE WALKING TOUR a Sofia, questi tour esistono in tutte le più grandi città europee, praticamente loro ti fanno vedere la città gratis spostandosi a piedi e in cambio, alla fine del tour ovviamente se siete contenti potete lasciare uno – due euro o di più.Noi siamo stati davvero fortunati perche avevamo questo ragazzo che era bravissimo, nonostante ciò che Sofia non ha tanto da offrire lui ci ha fatto vedere il meglio. Il Parlamento, la chiesa Alexander Nevsky, via Vitosha (piena di bar e negozi). Una cosa che ho notato a Sofia era che gli ostelli (maggior parte dove ci siamo andati a chiedere informazioni) sono gestiti da gente “anziana”, per me era strano perche ero abituata a vedere sempre i giovani lavorare in un ostello, e poi qui gli ostelli sembravano un po’ come dei posti solotanto per dormire, non c’erano degli spazi comuni per conoscere altra gente, per parlare e guardare la tv…comunque una bella esperienza …L’ultima cosa che volevo aggiungere sulla Bulgaria è il fatto che là si paga tutto, mettete a parte un po’ di soldini soltanto se volete andare in bagno, perche si paga ovunque, MA OVUNQUE! La moneta ufficale è Lev, 1 lev = quasi 2 euro. Per i dipendenti di internet, a Sofia troverete wi fi gratuito dappertutto. La stazione ferrovia di Sofia viene chiusa a mezzanotte. Il deposito bagagli alla stazione ferrovia, costa pochissimo (1/2 euro al giorno).
Il nostro viaggio dopo Sofia continua verso la Romania, qui ci raggiunge un’altra ragazza macedone, purtroppo lei non parlava italiano, quindi i nostri discorsi continuano tra l’italiano, siciliano, inglese e macedone. Da Sofia tutti i giorni verso 00.30 c’è un autobus che parte per Bucharest, il viaggio dura 6-7 ore (50 euro A/R), gli autobus sono abbastanza comodi e hanno free wifi dentro. Una volta arrivati a Bucharest l’autobus ci lascia ad un’autostazione un po’ fuori dal centro, ovviamente per noi che arriviamo per la prima volta a Bucharest è tutto strano e sembra tutto lontano, gentilmente chiediamo l’autista dove siamo e se possiamo prendere il tram/bus per arrivare al centro, e lui gentilmente ci risponde che non sa, ma figuriamoci uno che va ogni settimana a Bucharest non sa darci indicazioni, c’era qualcosa di strano qui. Andando verso nessuna parte abbiamo incontrato una ragazza rumena che non era di Bucharest però la cosa importante era che parlava rumeno, nel frattempo ci ferma un tassista che alla nostra domanda “dove va questo tram”? che passava proprio davanti, ci ha risposto: “va fuori città in periferia”, dopo di questo l’abbiamo chiesto quanto vuole per portarci al centro e ci ha detto un tot di Leu che in euro sempre secondo lui vengono 4-5 euro, ma il furbo non voleva euro ma soltanto leu. Mentre noi stavamo parlando con questo “gentilissimo” tassista arriva la nostra amica rumena e ci dice che ha chiesto in giro e il tram che passava davanti ci portava direttamente al centro e per essere ancora più tragica la cosa ci ha detto che quei tot di Leu che ci ha chiesto il tassista non erano 4-5 euro ma 40 euro…un bel benvenuto direi Tranne quest’inizio sgradevole il nostro soggiorno a Bucharest è stato bello, abbiamo conosciuto un sacco di gente, abbiamo fatto il nostro free walking tour. Bucharest è una grande città, anche un po’ caotica e le cose da vedere (che non sono tante) sono un po’ sparsi per la città, tutto comincia dalla piazza principale che si chiama Unirii. A me è piacuta sopratutto la parte vecchia della città. In Romania abbiamo preso il treno e abbiamo fatto un bel viaggio in Transilvania, visitando il castello di Dracula a Bran e la città di Brasov. Il castello di Dracula era carino ma niente di speciale, forse perché era strapieno di turisti, ma almeno siamo riusciti ad assaggiare due buone cose, una era dolce e si chiamava Kürtőskalács e l’altro era salato Langos. Da Bran per arrivare a Brasov ci vuole un’oretta, c’è un bus che passa ogni ora. Brasov era un’altra storia, una cittàassolutamente diversa da Bucharest, a me sembrava di essere a Trento, una città piccola in montagna, con le vie pedonali pieni di bar che ti portano verso la piazza principale dove vi sono i musicisti di strada, bella davvero, a me è piacuta tantissimo. La cosa interessante in Romania era che io capivo quasi tutto, la loro lingua mi sembrava un misto tra il bulgaro e l’italiano. Per quelli che vogliono andare ed assaggiare la cucina tipica rumena in un ambiente tipico rumeno consiglio il ristorante “ Caru’ cu bere” che si trova al centro. Il taxi a Bucharest costa pochissimo, guardate sempre il tassimetro, perché molto spesso succede di ingannarvi appena vedono che siete stranieri, come il nostro tassista di cui parlavo all’inizio. Alla fine questo nostro viaggio in questa parte dei Balcani non era così male, abbiamo imparato e visto un po’ di cose, abbiamo conosciuto della gente, abbiamo sentito diverse storie, per me ogni viaggio è un’esperienza di vita, e le esperienze di vita non si fanno soltanto nei posti belli con la gente gentile
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